Patatine Light, pubblicità pesante?

"30% di grassi in meno"… rispetto a cosa? Quando le parole "Light" ingannano più che alleggerire, interviene l'AGCM. La psicologia del consumatore spiega perché ci caschiamo.

12/17/20242 min read

🛑 Rubrica: #multasottolalente 🛑

Ho deciso di creare questa rubrica per raccontarvi delle multe date dall'AGCM da un punto di vista di psicologia del consumatore.

Sono sicura che vi starete chiedendo "Cos'è l'AGCM?" 👁

L'AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), anche conosciuta come
Autorità Antitrust (con giovanni calabro come Capo di Gabinetto), è l'organismo indipendente italiano con l'obiettivo principale di tutelare la concorrenza e vigilare sulle pratiche commerciali delle imprese.

⚖️ Vengono sanzionate le pratiche commerciali che "inducono il consumatore a compiere un'azione che diversamente avrebbe preso".

💭 Ma come facciamo a sapere come si sarebbe comportato il consumatore in assenza di quella pratica commerciale? La psicologia del consumatore può sicuramente aiutare in questo tipo di analisi e giudizio.

🛑 Pubblicità ingannevole: il caso delle patatine "Light" 🛑
L'AGCM ha multato una nota azienda produttrice di patatine fritte per il packaging ingannevole del prodotto (Provv. AGCM n. 25311)

😱 Perché sono state multate le patatine?
Sulla confezione è presente la scritta: «-30% di grassi».
- Hanno attribuito una notevole enfasi grafica al claim nutrizionale, che è espresso con caratteri di dimensioni maggiori rispetto agli altri presenti.

- Non hanno messo un termine di paragone visibile – 30% rispetto a cosa? - L'indicazione può indurre a pensare che si tratti di un vantaggio assoluto al regime alimentare.

- La minore presenza di grassi è riferita a un confronto con soli prodotti concorrenti, di cui però si dà conto esclusivamente tramite il classico avvertimento scritto in caratteri piccoli, sul fondo della confezione.

🤔 Come vedete, parliamo di "indurre il consumatore a pensare"...
⚠️ Ma cosa ci dice la psicologia del consumatore a riguardo?

1️⃣ Assenza di un riferimento chiaro: Il claim non specifica chiaramente che il 30% è in relazione a prodotti concorrenti. Questo porta a una percezione distorta del valore nutrizionale del prodotto.

2️⃣ Proportion dominance e distorsione percettiva: L'uso di un numero percentuale senza contesto sfrutta la tendenza delle persone a concentrarsi sul risparmio relativo (30% in meno) piuttosto che su quanto rimane.

3️⃣ Framing negativo: Nel caso del claim "ridurre i grassi del 30%", la comunicazione fa leva su un'informazione negativa (la presenza di grassi) e il beneficio viene enfatizzato attraverso la loro riduzione. Questo è più impattante rispetto a un claim come "aumentare gli ingredienti sani".

Voi la trovate ingannevole questa pubblicità?
Se sì, in cosa?